Assistenza in corso d’opera
Dopo la valutazione preventiva dell’interesse archeologico, anche dove non siano apparse evidenze archeologiche, la soprintendenza può prescrivere l’assistenza in corso d’opera, che prevede la presenza sul cantiere di un archeologo professionista.
Lo scopo dell’assistenza in corso d’opera è quello di sorvegliare i lavori e, nel caso di emergenze archeologiche, di attivare la filiera di tutela prevista dal Codice dei Beni Culturali.
Lo scopo degli archeologi in cantiere è consentire lo svolgimento dei lavori nel rispetto delle normative sulla tutela del patrimonio culturale. Salvo casi eccezionali, infatti, la maggior parte dei ritrovamenti archeologici si risolve con la segnalazione alla soprintendenza e con un’adeguata documentazione.
Come nel caso delle VPIA, anche per le assistenze in corso d’opera è richiesta la trasmissione dei dati in formato digitale sull’apposita piattaforma (GNA) dell’Istituto Centrale per l’Archeologia del Ministero della Cultura.
Servizi di assistenza in corso d’opera
Assistenza in corso d’opera / sorveglianza archeologica per
- opere urbanistiche e infrastrutturali;
- condutture, reti idriche e fognarie;
- teleriscaldamento e metanodotti;
- strade, autostrade, parcheggi interrati, reti ferroviarie.