Indicazioni per la sezione da allegare alla scheda Qdata

La sezione archeologica può essere definita come un taglio verticale attraverso il deposito stratigrafico, utile a decifrare la successione degli strati così come sono stati individuati durante lo scavo e come si sono accumulati nel tempo.
La sezione in parete, richiesta come allegato nella schede Qdata, illustra la stratigrafia visibile su un lato della trincea o del pozzetto, scegliendo una parte di 100 o 200 cm esemplificativi della stratigrafia. È una immagine che mostra la sovrapposizione delle unità stratigrafiche, identificate da una serie di linee continue corrispondenti ai profili altimetri dei singoli strati. Nella sezione possono essere anche disegnati i materiali (pietrame, carboni, tubi..) contenuti all’interno degli strati e visibili sulla parete della trincea, in particolare quelli caratterizzanti.
Nella parte orizzontale, per convenzione, la linea indica la quota di calpestio (in alto) e la quota finale di scavo (in basso). Nella parte verticale si trovano le quote di ogni strato, indicate dal più alto al più basso. L’unità di misura deve essere la stessa per entrambe le linee (verticali ed orizzontali) e preferibilmente sarà in metri o centimetri. L’orizzontale ed il verticale devono essere in proporzione tra loro.

La bibliografia sulle varie tipologie di sezione si trova in: Carandini A., 1991, Storie dalla terra. Manuale di scavo archeologico, Torino, pp. 105-113; Barker P., 1981, Tecniche dello scavo archeologico, Milano, pp. 104-113. Sul disegno archeologico si veda anche Di Grazia V., 1991, Rilievo e disegno nell’archeologia e nell’architettura, Roma, pp. 75-112.

da Carandini 1991, p. 106

Figura 99.
Due sezioni parallele di un limone offrono due immagini diverse fra loro. Lo stesso accade in una stratificazione.

da Carandini 1991, p. 106

da Carandini 1991, p. 106

Figura 104.
Cartellini con i numeri degli strati infissi con chiodi in corrispondenza delle superfici degli strati, in sezione e in pianta.

da Carandini 1991, p. 110

da Carandini 1991, p. 106

31 (a) mostra un palo nella sua buca, retto da un lato dalla parete della buca e dall’altro da ciottoli, pietre e terra costipati nella fossa. (b) mostra la tipica sezione di un foro e di una buca per palo del genere quando il palo è stato lasciato marcire. (c) e (d) mostrano la sezione e la pianta di un simile foro di palo se questo è stato rimosso, quando è possibile che il foro originario si sia allargato per lo sfregamento. Il materiale ricaduto nel foro forma un riempimento misto.

da Barker 1981, p. 111

da Carandini 1991, p. 106

da Di Grazia 1991, p. 101

da Carandini 1991, p. 106

da Di Grazia 1991, p. 102