La Sardegna nuragica
Miti e simboli di una civiltà mediterranea

C’è solo un paesaggio inalterabile ed eterno, che non è possibile né ammissibile cancellare ed è quello dell’anima. Di questo paesaggio, per chi proviene dalla Sardegna, fa parte integrante il Nuraghe. Ci sono dei suoni e dei rumori che, in un bel momento della nostra esistenza, iniziano tumultuosamente a risuonare dentro di noi, e sono le voci del nostro passato, dell’antico microcosmo che sembrano concentrare in sé tutto ciò che contiene l’universo. Questi suoni e rumori sono gli echi di racconti magici e mitici, storie con intrecci profondi  intorno alle antiche civiltà che hanno attraversato la nostra isola. Ci sono vichiani corsi e ricorsi storici per chi, allontanandosi dalle proprie origini, ha trovato accoglienza e ospitalità in un’altra terra. Le fonti storiche raccontano che Tirreno, padre fondatore del popolo etrusco, giunse dalla Lidia portando con sé la moglie Sardò, eponima dell’isola. Tutto ciò, insieme alle decine di reperti di provenienza e fattura sarda rinvenuti in area toscana, sembra testimoniare che avvenne, intorno al IX secolo a.C., una sorta di “passaggio di consegne”  fra gli eredi degli antichi costruttori di torri, i Nuragici appunto, e i nuovi Tyrrenoi, gli Etruschi.

Autori: AA VV
a cura di: F. Campus, V. Leonelli
Lingua: italiano
Formato: 220×220, pp 180
Anno: 2014
ISBN: 88-98816-07-3
Prezzo: € 20